“Il datore di lavoro può programmare l’orario di lavoro sulla base delle esigenze aziendali e del lavoratore, sempre nel rispetto delle disposizioni previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva di riferimento e per ragioni tecniche, organizzative e produttive, può modificare unilateralmente l’orario di lavoro. Questi sono i principi di partenza del ragionamento.”

Estratto dalla rivista Il Consulente 1081 ed.3/2025 speciale ANCL – ASRI, “Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro: implicazioni e risvolti di una scelta complessa” – Atti dai Convegni ANCL e ASRI, a cura di Giovanni Cruciani, reperibile nella sezione: Il ruolo del Consulente del Lavoro nelle relazioni industriali – Dall’applicazione del CCNL alla contrattazione collettiva aziendale

 

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