Di seguito una breve panoramica sul Seminario di studi ASRI “Il luogo di lavoro a geometria variabile: tra spazi fisici e virtuali” presente nell’articolo del quotidiano ItaliaOggi nell’edizione di venerdì 4 aprile 2025, dal titolo: Dalla trasferta al metaverso – Come le nuove tecnologie cambiano il luogo di lavoro, in riferimento al I Panel “Funzione del lavoro digitale”.

La città universitaria di Tor Vergata ha fatto da cornice al seminario di ASRI Scuola di relazioni industriali dell’ANCL tenutosi il 26 marzo scorso, durante il quale la riflessione su “Il luogo di lavoro a geometria variabile: tra spazi fisici e virtuali” ha animato uno stimolante dibattito su tale tema, oggi al centro dell’attenzione del mondo del lavoro.

Nella sala del Consiglio della Facoltà di Economia dell’Università, ai saluti istituzionali della Preside di Facoltà, Lucia Leonelli, ha fatto seguito la relazione introduttiva della Docente Ordinaria di Diritto del Lavoro presso l’Università di Roma Tor Vergata, Maria Cristina Cataudella, che ha inquadrato l’argomento del seminario, prestando particolare attenzione alla terminologia utilizzata in tale ambito.

Oltre al concetto di luogo di lavoro, tradizionalmente inteso come luogo fisico esplicato nel contratto individuale del lavoratore, la Prof. Cataudella ha offerto una panoramica delle nuove accezioni dell’espressione: il luogo di lavoro può essere “a geometria variabile” ovvero in uffici sempre più dinamici e condivisi (es.: hub e coworking) e grazie alla tecnologia la prestazione lavorativa può essere resa “da remoto”, e qui si aprono i possibili scenari del telelavoro, del  lavoro agile e dei nomadi digitali. Puntuale e necessaria è stata altresì la definizione del concetto di “lavoro agile”, che è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato mediante accordo tra le parti senza precisi vincoli di orario e di luogo, ma sempre nel rispetto dei limiti derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva e con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici. Dopo una riflessione sui rischi della iperconnessione in termini di salute del lavoratore e di ‘time porosity’, ovvero dell’assottigliamento dei confini fra tempo del lavoro e vita privata, l’introduzione ai lavori si è conclusa accennando alla nuova frontiera del mondo del lavoro ovvero il metaverso, – un ambiente collettivo digitale e interconnesso in cui le persone possono incontrarsi, esplorare, lavorare e divertirsi attraverso avatar digitali; è uno spazio digitale in 3D che esiste online e permette di interagire con altri utenti e ambienti come se fosse un luogo reale – evidenziando come sia già teatro dei primi colloqui e delle prime riunioni di lavoro. Ne scaturiscono nuovi e complessi interrogativi, a partire dalla identificazione del metaverso come strumento o come luogo.

Dopo questa introduzione al tema, il coordinatore dei lavori Armando Tursi, Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università degli Studi di Milano, ha sottolineato la discrasia temporale fra prassi e dottrina, soprattutto per quanto concerne l’attuale tendenza alla digitalizzazione e il conseguente mutato rapporto fra le esigenze organizzative e la vita privata del lavoratore,  chiudendo il suo intervento iniziale con un inciso sul lavoro agile inteso come concetto semplice reso complesso dal legislatore.

Coerentemente alle linee guida della Scuola, il dialogo è aperto alle organizzazioni sindacali e datoriali e alle professioni, che apportano alla discussione scientifico-accademica esperienze maturate sul campo.

In questa chiave i relatori del primo panel, dedicato alla “Funzione del lavoro digitale”, hanno esposto le proprie considerazioni enfatizzando il ruolo della contrattazione collettiva in tale ambito, riportando come esempio il recente rinnovo del contratto area comunicazione che include una sezione dedicata all’impresa digitale, per proseguire con l’analisi della regolamentazione dello Smart working, per giungere al ruolo del lavoro digitale quale strumento di “welfare organizzativo”.  Il punto di vista dei Consulenti del lavoro è stato espresso dal Presidente ANCLe ASRI Dario Montanaro, il quale dopo l’apprezzamento per il contributo dei prestigiosi relatori, constatata la maturità del sistema italiano nell’aver recepito le nuove modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, si esprime a favore del cambio di paradigma piuttosto che alla replica dei modelli normativi esistenti, legati alle modalità tradizionali, anche in considerazione della nuova preferenza dei lavoratori nella scelta di aziende che adottino soluzioni organizzative confacenti alle aspettative di equilibrio lavoro-vita privata.

Per vedere l’articolo completo clicca qui: Italia Oggi 4 aprile 2025

 

Saluti Istituzionali
Lucia Leonelli, Professoressa Ordinaria di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Preside della Facoltà di Economia

Introduzione
Maria Cristina Cataudella, Professoressa Ordinaria di Diritto del Lavoro dell’Università di Roma “Tor Vergata”

Coordina i lavori
Armando Tursi, Professore Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università degli Studi di Milano, Avvocato e membro del Comitato Scientifico ASRI

PANEL I: Funzione del lavoro digitale
Maurizio De Carli, Responsabile del Dipartimento di Relazioni Sindacali CNA e membro del Comitato Scientifico ASRI
Paolo Iervolino, Ricercatore tenure track in Diritto del Lavoro dell’Università di Roma “Tor Vergata”
Dario Montanaro, Presidente Nazionale ANCL e ASRI
Francesco Rondina, Avvocato e Dottore di Ricerca

 

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